amatriceinevidenza

La Piazzetta del Sole con Un futuro per Amatrice

La Piazzetta del Sole con Un futuro per Amatrice

Perché scrivere oggi un post su questo argomento? Perché c’è sempre il rischio che iniziative di questo tipo, passata l’onda emotiva del momento, finiscano nel dimenticatoio. amatricearticolo2

Invece “La Piazzetta del Sole con Un futuro per Amatrice” vuole essere un impegno a lungo termine.

Come lo è, in effetti, questo progetto nato su iniziativa di Carlo Petrini e Slow Food il giorno seguente il devastante terremoto che ha colpito alcune zone del centro Italia. Tra cui proprio il bellissimo paese di Amatrice, famoso nel mondo non solo per la sua bellezza ma, soprattutto, per la celebre pasta che ne riporta il nome.

Con Un futuro per Amatrice Slow Food ha voluto mettere in campo un’iniziativa di solidarietà che coinvolga i ristoratori di tutto il mondo. L’idea? Quella di mettere in menù, per un anno intero, il piatto simbolo di questo paese. Ogni piatto di amatriciana si tradurrà in due euro, uno messo dal ristoratore e uno messo dal cliente, che andranno a contribuire alla ricostruzione del paese.

L’iniziativa ha iniziato subito a raccogliere le adesioni di diversi ristoratori tra cui non pochi quelli che operano nella Tuscia. A noi questo progetto è piaciuto subito e vi abbiamo immediatamente aderito perché ne abbiamo voluto cogliere il valore, non solo di solidarietà, ma anche di cultura gastronomica e di territorio. Nelle ore immediatamente successive alla pubblicazione del progetto non sono mancate critiche da parte di chi lo ha definito di cattivo gusto, riducendo il tutto ad una spaghettata con le macerie ancora calde.

Critiche di questo tipo, secondo noi, rischiano solo di far passare in secondo piano un aspetto tanto semplice quanto innegabile per la cultura del nostro paese: il valore aggregante della cucina e del cibo. Elementi non solo conviviali ma portatori di una forte carica identitaria. Un piatto di pasta all’amatriciana, dunque, vuole essere qualcosa di più di una spaghettata. Vuole essere un impegno e un omaggio a qualcosa di estremamente evocativo di un paese, della sua storia e della sua immagine nel mondo.

L’importanza di questa iniziativa risiede, per noi, proprio nel suo essere a lungo termine. Un anno è un arco di tempo significativo che implica una memoria a lungo termine, un impegno non effimero da parte dei ristoratori e la volontà di far conoscere un prodotto di territorio, una storia, oltre che di condividere un’idea di solidarietà.

Lascia un commento